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Nei campi seminati dalle bombe, gli agricoltori ucraini rischiano un raccolto mortale

La regione è uno dei granai agricoli dell’Ucraina, famosa prima della guerra per i suoi cocomeri e pomodori e come importante produttore di cereali e olio di girasole. Prima dell’invasione della Russia, Kherson produceva più ortaggi in volume di qualsiasi altra regione ucraina, secondo le statistiche del governo.

Un corridoio marittimo, negoziato dalle Nazioni Unite lo scorso anno per consentire al grano ucraino già raccolto di aggirare un blocco russo e di essere spedito all’estero, ha in parte alleviato la crisi alimentare globale innescata dalla guerra. L’accordo scadrà il 18 marzo, ma anche se fosse prorogato, gli agricoltori ucraini devono essere in grado di piantare e raccogliere nuovamente il grano affinché le spedizioni continuino.

Gli esperti dicono che è troppo presto per fare stime sul tempo necessario per eliminare tutte le mine dalla regione di Kherson. Grandi porzioni di territorio liberato rimangono nel raggio d’azione dei cannoni russi e vengono bombardate quotidianamente, anche con munizioni a grappolo, che possono diffondere bombe inesplose su una vasta area. Un attacco con munizioni a grappolo può colpire un’area di 20 ettari, ha affermato Dvoretskyi.

“Non posso garantire che se oggi smina un campo, domani gli orchi non lo copriranno di bombe a grappolo”, ha detto, usando un insulto per le truppe russe.

Nel frattempo, agricoltori come il signor Hordienko hanno iniziato, molto attentamente, a ispezionare le proprie terre. Usando un metal detector portatile e un apparato più grande attaccato a un trattore, finora ha trovato 1.500 mine, anche se pensa che potrebbero essercene altre centinaia.

La guerra non sembrava molto lontana durante un recente giro dei suoi campi, fuori Beryslav, a circa 40 miglia a monte della città di Kherson lungo il Dnipro. Anche se debole, il rombo dell’artiglieria era udibile in lontananza e le sezioni di coda dei razzi sporgevano qua e là nei campi. Un carro armato russo, bruciato fino a diventare di un arancione arrugginito, giaceva in un boschetto di alberi bassi, un piccolo foro nello scafo dove l’aveva colpito un proiettile perforante.


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