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La Banca centrale europea alza ancora i tassi, ma solo di un quarto di punto

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Il rallentamento dell’inasprimento della politica arriva mentre i trader scommettono che altre importanti banche centrali, in particolare la Federal Reserve e la Bank of England, sono molto più vicine a una pausa negli aumenti dei tassi. Mercoledì la Federal Reserve ha alzato i tassi di un quarto di punto, portandoli sopra il 5 per cento per la prima volta dalla metà del 2007, segnalando al tempo stesso che futuri aumenti non erano più una certezza.

Anche se l’inflazione ha raggiunto il picco negli Stati Uniti e in Europa, i politici sono stati attenti a mantenere aperte le loro opzioni sulle loro prossime mosse. I trader scommettono che i cicli di aumento dei tassi sono quasi terminati e alcuni analisti hanno espresso il timore che gli aumenti dei tassi potrebbero spingersi troppo oltre e infliggere danni inutili alle economie di tutto il mondo. Ma i politici sono ansiosi di vedere prove certe che le pressioni inflazionistiche interne si siano attenuate abbastanza da far tornare l’inflazione ai loro obiettivi del 2%.

L’ultima volta che la Banca centrale europea ha fissato i tassi ufficiali, a metà marzo, i mercati finanziari sono stati presi da turbolenze tra le banche, dopo che due banche negli Stati Uniti sono fallite e il gigante prestatore svizzero Credit Suisse, sotto stress, è stato acquistato dalla sua rivale UBS.

All’epoca, Christine Lagarde, presidente della banca centrale, disse che se le incertezze bancarie svanissero e le prospettive di inflazione della banca centrale rimanessero le stesse, allora i politici avrebbero dovuto continuare ad alzare i tassi. Anche se una terza banca statunitense, First Republic, è fallita questa settimana, le banche della zona euro hanno resistito alle turbolenze del mercato lasciando spazio alla banca centrale per continuare ad alzare i tassi di interesse.

Giovedì, la banca centrale ha affermato che le future decisioni del Consiglio direttivo composto da 26 persone “garantiranno che i tassi ufficiali saranno portati a livelli sufficientemente restrittivi” per riportare l’inflazione all’obiettivo del 2% e “mantenuti a quei livelli finché necessario.”

La banca ha anche affermato di aspettarsi di accelerare la contrazione del suo bilancio man mano che ha inasprito la sua posizione politica. Da luglio, smetterà di reinvestire i proventi delle attività in scadenza acquistate nell’ambito del suo più ampio programma di acquisto di obbligazioni, che alla fine di aprile contava circa 3,2 trilioni di euro ($ 3,5 trilioni) di attività. In passato, le obbligazioni, per lo più debito pubblico, venivano acquistate per incoraggiare le banche a fare più prestiti e investimenti e generare più attività economica.

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